Conferenza su Palmira di Maria Teresa Grassi

Mercoledì 14 settembre Maria Teresa Grassi, docente di Archeologia delle Province Romane all’università di Milano, ci ha presentato la sua esperienza a Palmira, in Siria, dove ha condotto una ricerca come co-direttrice della missione archeologica italo siriana, fino al 2010, poco prima dell’inizio della guerra.

La conferenza ha affascinato tutti noi, un pubblico variegato e folto, illustrando il carattere strabiliante dell’antica città carovaniera, l’imponenza dei suoi monumenti e lo stile di vita dei suoi abitanti. Palmira aveva infatti uno stile tutto suo: per chi veniva dal mediterraneo era la prima città ‘orientale’. Per chi, superato il deserto vi arrivava da oriente era sicuramente la prima città ‘occidentale’; questo aspetto affascinante è ricorrente non solo nell’architettura, ma anche nel modo di vestirsi ed ingioiellarsi dei suoi ricchi abitanti. La finezza dei particolari dei visi, delle pettinature e delle vesti ne erano una testimonianza.

Le tragiche conseguenze della guerra, nelle immagini dei monumenti distrutti e nelle foto di persone allora allegre e attive sullo scavo e oggi rifugiate all’estero o uccise barbaramente come Khaled al-Asaad, ex direttore del sito e del museo di Palmira, ci hanno profondamente emozionati e scossi. Un’esperienza forte, un invito alla riflessione, di cui ringraziamo la professoressa Grassi.

I paesaggi stupendi che aspettavano ogni giorno gli archeologi allo scavo ci hanno incantato, così come la ricostruzione della storia di questa città già nota prima che sotto l’imperatore Settimio Severo e la sua consorte siriana giungesse al suo apice. Abbiamo capito perché Palmira si era potuta conservare così bene nei secoli ed abbiamo seguito le sue vicende secolo dopo secolo. Le domande alla fine della conferenza sono state così tante e così interessanti le risposte, che si è fatto tardissimo!

Vorremmo anche ringraziare la VHS di Düsseldorf per l’atmosfera semplice e cordiale che ha accompagnato questa nostra prima collaborazione.