Visita guidata alla Zeche Zollverein di Essen

La visita in italiano allo Zeche Zollverein di Essen, organizzata da Italia Altrove il 15 marzo 2015, è iniziata dalla terrazza panoramica, di fronte alla torre del pozzo XII, costruita tra il 1927 e il 1932 dagli architetti Fritz Schupp e Martin Kremme, insieme a tutta la facciata attuale di mattoni rossi di ispirazione Bauhaus, per poi proseguire tra i meandri della cokeria e della laveria e terminare nei magazzini.

Macchinari originali, simulazioni, filmati, oggetti e fotografie hanno fatto rivivere la dura vita del minatore dal 1847, anno in cui Frank Haniel ha aperto la Zeche Zollverein, al 1986. Otto ore di duro lavoro a più di mille metri di profondità, con 35°C di temperatura senza protezione alcuna, in gallerie basse fino a 60 cm, adoperando attrezzi pesanti e vibranti in ambienti insalubri e contaminati. Chi sopravviveva poteva ritirarsi a 52 anni e lasciare in eredità ai figli un mestiere di cui andava molto orgoglioso. Ma attenzione, a nessuna donna è mai stato concesso di scendere in una miniera, solo Santa Barbara, la protettrice dei minatori, poteva aleggiare nelle sue oscure profondità.

Nel 1986 i minatori sono scesi nel pozzo per l’ultima volta iniziando il lento processo di spegnimento della cokeria completato definitivamente nel 1993. Ma il più grande complesso europeo di estrazione di carbone non si è fermato, anzi è rinato attraverso un interessante e alquanto efficace processo di recupero attraverso la conversione che ha dato vita ad un pulsante Centro Culturale, nominato dal 2001 Patrimonio mondiale dell’Unesco e diventato nel 2010 Capitale Europea della Cultura, in rappresentanza di tutta la zona del bacino della Ruhr.

Un’esperienza decisamente interessante per approfondire la conoscenza di questo spaccato di storia della Ruhr, che ha influenzato e permeato il tessuto sociale e culturale di questa particolare area della Germania.