Circolo di Lettura “Leggere Leggero”: un pomeriggio con “La vita bugiarda degli adulti” di E. Ferrante

Il gruppo di lettura “LeggereLeggero” ha avuto il primo incontro di quest´anno il 16 febbraio, alle 5 di pomeriggio e come sempre nella Weinstube Nordend, Eckenheimer Landstrasse. 84 di Francoforte. Il libro che avevamo scelto e di cui volevamo parlare insieme era “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante. Una partecipante, Pamela, ha introdotto dunque quest ´ultimo romanzo della Ferrante, facendone un breve sunto della trama e esponendo via via le sue impressioni e la sua valutazione a riguardo. Il romanzo racconta la storia di Giovanna, una ragazzina di tredici anni che, a causa di una infelice frase pronunciata dal padre – un oscuro riferimento ad una zia semisconosciuta e senza contatti con la famiglia – comincia a interrogarsi non solo sul suo aspetto, ma anche sul suo legame con la famiglia paterna, capitanata dalla temibile Zia Vittoria. Giovanna si trova così a fronteggiare un ammasso di domande senza risposte e di odi sussurrati, tutto molto lontano dalla vita alto borghese a cui lei è ormai abituata. Man mano che il tempo passa – e la pubertà si affaccia all’orizzonte con le sue tempeste umorali – la protagonista cerca di mettere in ordine sé stessa, le sue aspirazioni e i suoi pensieri, mentre assiste alla peggior verità che possa cogliere un figlio: i genitori falliscono e, soprattutto, gli adulti mentono. Storie di tradimenti, liti furiose e contrasti insanabili si aprono come un baratro agli occhi della ragazza. Nell´opera della Ferrante ritroviamo la Napoli di sempre, quella protagonista delle sue storie, che stavolta oscilla tra il Vomero e Poggioreale, tra su e giù, tra patrizi e plebei, colti e ignoranti, tra le vette che respirano aria e i bassi impregnati di odori, una città elegante contrapposta a una feroce, sguaiata, nella quale Giovanna si tuffa senza alcun salvagente. Lei, che viene da una famiglia atea, dove regnano l´intelletto e la lettura, si trova a muoversi in una Napoli sconosciuta, estranea, ma che l´attrae in un modo perverso. La curiosità legata alla Zia Vittoria e, insieme, alle proprie origini, spinge Giovanna ad abbandonare la comodità della sua esistenza, lasciandosi invece guidare da istinti e decisioni discutibili, che la portano a scardinare l’equilibrio della sua esistenza, facendo a pezzi non solo la propria buona reputazione, ma anche le certezze fino ad allora seguite come un comandamento. La lingua e lo stile della Ferrante sono stati da quasi tutti i partecipanti all´incontro ben accolti: uno stile scorrevole, non ricercato o troppo eleborato, anche se a volte un po´ piatto e monotono. La storia è comunque ben costruita e avvince specialmente nella seconda parte. L´autrice rimane capace di tratteggiare figure ambivalenti e il femminile io narrante ci guida nello svolgersi delle vicende. Il romanzo ha suscitato nel gruppo opinioni e giudizi contrastanti, a volte addirittura opposti: da chi avrebbe voluto attizzarci il fuoco del caminetto, a chi, invece con molto entusiasmo, lo consiglierebbe ben volentieri ad amici e conoscenti. Altri partecipanti hanno espresso giudizi più ponderati, anche se per la maggior parte non molto positivi. Qualcuno ha giudicato troppo cruda e volgare la descrizione delle scene di sesso. Altri hanno fatto rilevare il grande successo dei libri dell´autrice, appaiato all’alacre lavoro di marketing sulla Ferrante, comprendente il mistero? sulla sua identità. Anche a me sembra che quest´ultima opera occhieggi più o meno coscientemente ad una trasposizione filmica che continuerà sicuramente a rinsaldare il successo che riscuote questa autrice in Italia e in molti altri paesi.